venerdì 4 settembre 2009

il compleanno della Bambi

l'8/8/08 nasceva la Bambi, al secolo Reby, e naturalmente dopo un anno eccoci tutti qui a festeggiare !E quale migliore occasione per fare un ottimo buffet con tante tartine sfiziose? Prendendo lo spunto dal questo post di cookaround a cui mi sono ispirata solo per le tartine (avrei voluto ispirarmi anche per il resto ma di tempo proprio non ce n'era) ho preparato queste:



 nel vassoio piccolino ci sono :
  • tartine con salmone e robiola
  • tartine con uovo e funghi trifolati
  • tartine con verdure grigliate ed emmental
  • tartellette con pomodoro e mozzarella












invece in questo grande abbiamo tutto ciò detto sopra più dei pomodorini (quelli con lo stecchino) con una fetta di bresaola con dentro rucola e un cubetto di feta











e naturalmente non poteva mancare la torta :
un semplice pan di spagna farcito con crema chantilly al limone ricoperto di frutta fresca e granella di nocciola.






....and last but no least lei, si proprio lei: la BAMBI!!!:


Buon compleanno Reby!!!!









 

Bento per tutti!!

Ebbene si, eccomi tornata! Vi chiederete cos'è che mi ha talmente infogato al punto di pensare di nuovo di scrivere sul blog? Ma i Bento naturalmente!!! Nei miei girovagare sul web oltre ad aver trovato alcune cose utilissime per la mia bambi ho scoperto il mondo del Bento il classico portapranzo giapponese che avrete sicuramente visto nei cartoni animati degli anni '80 ...comunque bando alle ciance si parla di questo :












Non sono tropppoooo carini?? Ce ne sono ovviamente una marea di modelli, colori ecc ecc..li potete vedere in tutto il loro splendore qui . Quindi dopo essermi documentata sul supporto, ho incominciato a documentarmi sul contenuto e sono rimasta affascinata !! Delle mini opere d'arte dentro una scatola, pazzesco!

Sembra un peccato mangiarle!Comunque ovviamente io non mi lancio in simili finezze almeno non per ora, e con l'aiuto di questo sito ho capito che alla fin fine il bento è più una filosofia che un oggetto, la filosofia di scegliere delle cose sane e comporle in maniera sfiziosa per avere una pausa pranzo gradevole sia al gusto che alla vista. Ed ecco quindi che inauguro oggi ufficialmente la stagione del bento con il mio primo bento...non è un granchè ma per iniziare penso che vada più che bene, considerando anche che mentre lo facevo avevo una bambina di 13 mesi attaccata alle gambe che reclamava attenzione!

come vedete non è un bento vero ma una vaschetta di quelle che danno all'iperpan quando compri il pollo:-) (abbiate pazienza ma ancora non ho scelto bene quello che voglio..d'altronde è un'acquisto che va ponderato molto bene !)e il contenuto di certo non ha nulla di nipponico ma è proprio all'italiana! Da sinistra abbiamo:
  • 3 polpette classiche di carne fritte
  • pezzi di frittata di zucchine
  • fagiolini e carote al vapore con pomodorini
  • nell'angolo un misto di zucchine melanzane e peperoni al funghetto
  • nel pirottino acini d'uva
Veniamo subito ai commenti: il pirottino non regge un accidente, nè separa le cose come si deve per cui nell'acquisto opterò sicuramente per un bento che abbia le vaschette separabili. Fondamentali sono invece i portacondimento perchè il mio barattolino si è rivelato totalmente inadeguatosparpagliando olio e aceto per tutta la borsa frigo :(
Comunque per essere il primo non è malaccio!! Tempo di spazzolamento circa 7 minuti :-))


giovedì 30 aprile 2009

Emerson..il baretto bianco!

Innanzitutto buonasssseraaaa!!!!Eccomi qui finalmente con un po' di voglia di scrivere che mi ha fatto venire Angionedda in questo post in cui chiedevo lumi su come conservare un pandispagna fatto per il mio compleanno che era ieri... ma vabbè torniamo a noi, vi dicevo l'Emerson un baretto che si trova al poetto ed è per l'appunto tutto bianco. Arredato in modo molto sobrio-moderno-chic propone un menù in cui le insalate la fanno da padrone, ma ci sono anche panini ed alcuni piatti unici. Ci sono andata svariate volte e sono rimasta sempre abbastanza soddisfatta. Degna di menzione l'insalata di pere in cui le pere sono accostate alla rucola, alle noci al brie ed al songino, molto buona veramente, ma ce ne sono anche molte altre tutte da provare. Se avete molta fame, però lasciate perdere i panini, un po' troppo striminziti...
Una volta ho provato anche un primo piatto, dei ravioli ai porcini conditi alla boscaiola cioè con un misto di funghi, abbastanza buoni e a detta loro, artigianali e non surgelati come ora va molto di moda.
Insomma complessivamente è molto carino, si sta bene, c'è una fantastica vista sul mare e sulla sella del diavolo e una musica lounge soft!
Voto: 8

lunedì 17 marzo 2008

Spazio Newton

Venerdi sera, voglia pazzesca di filetto di cavallo e allora pensa che ti ripensa non avevo voglia di andare nella solita bisteccheria simil tedesca vicino a casa di cui vi dirò in altro post, voglia di cucinare meno di zero...in questo periodo proprio non mi va ...con grande rammarico vostro ma con grande rimpinguamento della sezione "ristoranti a cagliari", e insomma alla fine decidiamo di andare allo Spazio Newton, che ultimamente si propone oltre che come discoteca, come ristorante/bisteccheria. L'ambiente seppur grande, è organizzato abbastanza bene in modo da dare l'idea di intimo, luci soffuse, candele e arredamento minimal-etno-chic che va molto di moda in questo periodo.

La carta propone alcuni antipasti e alcuni primi che non mi rimangono affatto impressi e una selezione di bistecche, filetti e arrosti vari abbastanza buona. Le carni inoltre possono essere ammirate al di là di una vetrina posta davanti alla cucina (a vista) al centro della sala, e questo è sempre buono visto che uno può farsi anche un'idea visiva di ciò che lo aspetta.

Tra i contorni scegliamo le patatine al forno (io) e fritte (il Martirio), surgelate le mie, fresche e con la buccia le sue. Io un filetto di cavallo, lui un angus argentino.
Le pietanze arrivano abbastanza velocemente, servite in piatti ovali in cui trovano posto il filetto da una parte le patatine dall'altra. Buoni entrambi ma senza strappo di capelli. Buonissimo l'Angus a detta del Martirio.

Come dolce prendo una fetta di Apple Pie (fatta da loro) servita tiepida con una pallina di gelato alla vaniglia: molto buona e davvero azzeccato l'abbinamento.
Per completare il quadro, una bottiglia d'acqua e una birra 0,40 chiara.
Costo complessivo : 22,5 euro a testa...un po' caro ma almeno diverso dalle solite bisteccherie coi tavoloni in legno e le tovagliette di carta ;-)

VOTO: 7

P.S. C'è anche la pizza!

giovedì 13 marzo 2008

Sto migrando!!!

Abbiate pazienza ancora per un po'...Ci rivediamo al più presto su questi schermi, almeno quando riuscirò a capire come si migrano tutti i post senza perderne per strada la metà....

venerdì 11 maggio 2007

Culurgionis







A sinistra crudi...a destra cotti! Un grande classico della cucina sarda, con ripieno diverso a seconda della zona: si va da patate, aglio ,menta e pecorino dell'ogliastra a patate cipolla della barbagia (credo). Io adoro la versione ogliastrina ed in particolare quella di Tortolì, che prevede in aggiunta ai normali ingredienti , una bella dose di pecorino stagionatissimo tipo Gavoi. Ma veniamo alla ricetta e soprattutto, io lo so che siete curiosissimi, alla chiusura che è la particolarità di questa pasta ripiena.



Ingredienti

Per il ripieno:

1 kg di patate rosse

mezzo bicchiere d'olio e.v. di oliva

2 spicchi d'aglio

5 foglie di menta

100 gr di viscidu, pecorino fresco in salamoia. Può essere saotituito con un pecorino fresco purchè molto salato.

100 gr di pecorino molto stagionato (di Gavoi è l'ideale!)

Per la pasta

300 gr di semola (o semolato) rimacinato di grano duro

100 gr di acqua

1 cucchiaino di sale




Lavare, lessare il chilo di patate e appena cotte estrarle dall'acqua una alla volta, pelarle e schiacciarle subito con una forchetta raccogliendo la purea in una terrina. Condire la purea con l'olio tiepido gli spicchi d'aglio tritati finemente (meglio se spremuti) le foglie di menta fresca tagliuzzate,e il formaggio. La tradizione vuole che il ripieno non sia salato dal sale ma dal formaggio, per cui se all'assaggio risultasse insipido, aggiungere altro formaggio. Si impasta il tutto velocemente e si tiene da parte.


Intanto si prepara la pasta per l'involucro impastando la semola con l'acqua e il sale. Si lavora l'impasto energicamente, ma non molto a lungo e appena avrà raggiunto una certa elasticità si stira in sfoglie sottili da cui si ricaveranno dei dischetti di sei centimetri di diametro. Su ogni disco si posa una quantità di ripieno grande quanto una noce, si ricopre con l'altra metà del disco, si saldano le due semicirconferenzesovrapposte pizzicandole con il pollice e l'indice.










Poi si comincia quella che si chiama in gergo "cucitura":



ovvero si pizzica da una parte e dall'altra il bordo di pasta. Anche se il ripieno fuoriesce non vi preoccupate: se ne mette sempre una quantità superiore a quella che la pasta effettivamente può contenere.Si cuociono per pochi minuti, sei o sette, in abbondante acqua bollente salata e si estraggono quando l'acqua ha ripreso a bollire. Si condiscono con sugo di pomodoro leggero e con abbondante pecorino.



Se siete coraggiosi...sono abbastanza impegnativi!




martedì 8 maggio 2007




Carini vero?Ho scoperto da poco che fanno parte della tradizione sarda ma in realtà possono anche essere considerati dei muffins. Il nome si riferisce naturalmente al cappellino rosso come quello dei cardinali e dovuto all'alchermes. Le candeline invece erano per il mio compleanno visto che mi sono scocciata delle solite torte, mi sono fatta ben 33 cardinali su cui ho per l'appunto messo 33 candeline! Per una volta qualcosa di originale. La ricetta è la seguente:

Per una teglia da 12:

250 gr farina
3 uova
125 gr zucchero
50 ml di latte
50 ml di olio di semi
1 limone grattugiato
mezza bustina di lievito

crema pasticcera (vi devo dire come si fa?? naaaa)
alchermes


Come per tutti i muffin procedere con l'impastare gli ingredienti liquidi e poi aggiungere quelli solidi, avendo l'accortezza di setacciare il lievito nel composto solo all'ultimo. Preriscaldare il forno a 160 ° e inserire in ogni buco della teglia da muffin un pirottino di carta se no non li toglierete mai! Lasciare cuocere per 20-25 minuti.
Appena si sono raffreddtai un po' tagliare con un coltello appuntito la calotta, bagnare l'interno con alchermes leggermente diluito con acqua, riempire con crema pasticcera, e poi ricoprire con il cappello bagnato di alchermes e capovolto.


Sono facili e fanno un sacco di scena!